Era un po’ di tempo che non ci sentivamo.
Giacomo, Jack da sempre, è un carissimo amico residente nel Regno Unito. Appassionato di sport, musica e mille altre cose che ci accomunano, è un professionista nel settore viaggi e turismo. Da una considerazione riguardo l’organizzazione del prossimo camp in Andalusia che stiamo ipotizzando nell’autunno 2021 è nata questa chiacchierata che racconta The Tour e il successo che ha avuto. Una charla tra amici, che racconta la mia Atletica in parole semplici, ad un amico.
Grazie Jack per l’attenzione datami,
E buona lettura a tutti.
Alessandro
Ciao Ale, parlaci un po’ del tuo Tour. Quali sono state le tappe?
Ciao Jack, allora le tappe sono state:
- Manerba (BS), il 13/03/2021, presso Villa Athena Charme,
- Formia (LT), il 03/04/2021, presso il Centro di Preparazione Olimpica,
- Siracusa, il 10-11/04/2021, presso il Campo Scuola Pippo di Natale.
Sono state scelte attraverso un sondaggio sui social chiedendo di rispondere alla semplice domanda “Dove vogliamo trovarci?”. Le regioni in ordine di voto sono state Lombardia, Sicilia e Lazio. Abbiamo scelto le location anche per il contorno turistico che offrivano. E poi Formia… il centro federale, che non ha bisogno di grosse presentazioni!
La pandemia ha dato qualche grattacapo logistico ma nonostante ciò ci siamo mossi comunque molto bene grazie alla logistica seguita da Silvia Servadei di Manzana e il supporto tecnico di Andrea dell’Angelo de ilCoach. Abbiamo avuto un ottimo riscontro numerico, 57 partecipanti in totale considerando che abbiamo dovuto limitare per sicurezza le adesioni alla tappa di Manerba. Vi faccio vedere questo splendido montaggio di Triple Videomaking che riassume appunto la prima tappa!
Ne sono previste altre prossimamente?
Speriamo che con meno restrizioni covid si possano prevedere altre tappe, magari anche fuori dall’Italia facendo esperienze di più giorni dato che a Formia e Manerba ci siamo allenati un giorno, mentre a Siracusa due.
Quali sono i requisiti per iscriversi? Serve una prestazione minima?
In queste tre tappe ci siamo focalizzati maggiormente sul lavoro degli allenatori e quindi non era richiesta una prestazione standard. Per altri camp, come quello dell’anno scorso in Andalusia, ho richiesto una prestazione minima come requisito d’iscrizione. Il fine non era rendere l’evento esclusivo o escludente ma per avere un range di prestazioni simile tra i partecipanti per lavorare in maniera ottimale. Allineare i gruppi attraverso le prestazioni e non esclusivamente per età ha grandi benefici ed è mia intenzione proseguire su questa strada.
Quali distanze segui nei tuoi programmi?
Mi concentro principalmente sulle discipline veloci. Dai 100 ai 400, piani e ostacoli. Ritengo sia importante fare quello che si sa fare bene. L’Atletica riunisce discipline estremamente diverse tra loro, non si può far bene tutto. In Atletica non esistono i tuttologi.
Su quali aspetti dell’allenamento vi siete concentrati principalmente?
Il programma delle tappe seguiva in tutto e per tutto quello che succede in una gara veloce. Nella prima parte curiamo lo sviluppo dell’ accelerazione, ovvero la creazione della velocità. Poi lavoriamo sul mantenimento della velocità. Quindi la fase lanciata. Questi sono i due blocchi di lavoro principali. Tranne a Siracusa in cui siamo riusciti a dividere il programma su due giorni, nelle altre tappe del Tour il lavoro era diviso in due fasi: mattutina e pomeridiana.
E il tuffo sul traguardo?
Elemento fondamentale!
C’è stata anche la possibilità di effettuare un lavoro personalizzato?
Devo dire che il programma è stato intenso, si partiva alle 10.30 e si lavorava fino alle 18.30. Come in qualsiasi lezione di qualsiasi disciplina il programma è condiviso. Detto questo, ho cercato di personalizzar per quanto possibile. Ho selezionato dei casi campione da cui poi abbiamo sviluppato discorsi più approfonditi. Ho cercato di dare spunti che sia allenatore che atleta potessero applicare e adattare alle loro circostanze.
E quali sono le differenti motivazioni per le varie categorie menzionate sopra?
Facendo un discorso generico, andando verso le categorie più mature, forse, si trova più di interesse e motivazione. Ad esempio nella categoria master – che ho cominciato ad allenare con successo da un paio d’anni – vedo persone motivatissime; molto impegnate a livello lavorativo e che trovano grande gratificazione nell’attività sportiva.
Rimane un discorso molto complesso e sfaccettato, ma a livello di motivazione, sí… queste crescono con il passare degli anni. Ho trovato che il periodo più difficile è la tarda adolescenza dai 17 ai 19. Qui alcuni atleti si perdono per strada in un processo simile a quello di altri sport ancora più popolari come il calcio e se si rapporta quanti giocano a calcio rispetto a quanti praticano Atletica… bhe, l’ammanco diventa ancora più grave.
Segui molti atleti online e fai grande uso di video analisi nell’allenamento. Qual è il beneficio più tangibile per l’atleta?
Per fare sport bisogna essere intelligenti, quindi gli atleti se sono interessati a questo servizio vuol dire che ci credono. Di conseguenza ne vedono i benefici, che sono moltissimi. Devo poi dire che la video analisi mi ha migliorato come allenatore. In pista certe cose non le vedi, ti passano davanti agli occhi velocemente. Se hai un gruppo di 15 perosne, alcuni dettagli inevitabilmente ti sfuggono. Quindi con la video analisi riesco ad approfondire molto di più, e ad apprendere e far apprendere molto di più.
I risultati dipendono poi anche dalla capacità di ricevere dell’atleta. Chiaramente la video analisi cambia molto a seconda dell’atleta a cui è indirizzata. Un cadetto, un master o un senior, che hanno una vita Atletica differente, recepiscono elementi differenti in maniera differente.
Ogni quanto vedi l’atleta che segui online?
Di persona abbiamo momenti di ritrovo durante la stagione. Alcuni vengono qui a Strambino, molte altre volte mi sposto io e ci incontriamo in altre città. Ci vediamo, facciamo il punto della situazione e poi sviluppiamo il nuovo programma. Questa è la base. Abbiamo intenzione nel breve futuro di trovarci in altri camp a cadenza trimestrale, speriamo già nella costa tropicale andalusa.
Come ci si innova in uno sport come l’Atletica Leggera in cui c’è un solo modo per vincere, ovvero correre più forte degli altri, e le variabili sono meno rispetto ad altri sport?
L’Atletica non è solo correre. É correre, saltare e lanciare.
I 100m sono se vogliamo la disciplina più “semplice” ma ce ne sono molte altre in cui sono necessarie varie caratteristiche atletiche. Nel salto con l’asta devi correre, saltare, essere un ginnasta e saper stare a 5 metri d’altezza… Sí, correre è semplice, ma quante sono le variabili? Tantissime.
La video analisi aiuta a capire quali sono i movimenti per ottenere il miglior risultato. Partendo dall’accelerazione, come contattare il suolo, come andare più veloci. Sparano e parto. Esco dai blocchi e come metto il piede per terra. Ma tra dirlo e farlo ci sono un sacco di accorgimenti tecnici che partono da come esercito la forza contro il blocco, come eseguo il primo e il secondo appoggio…
La video analisi aiuta a rompere i 10, 20 o 45 secondi della gara in tantissimi micro momenti aiutandoci a capire come approcciare ogni singolo momento. Anche perché in gara non hai troppo tempo per pensare… Il microscopio della video analisi aiuta ad analizzare ogni centesimo di secondo.
Continua […]
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